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Samnium Projects - L'Informazione Globale - Provincia di Avellino

Giovanni Di Stefano - la vittima

Presso l'obitorio dell'ospedale di Ariano

Effettuata l'autopsia sul corpo del Di Stefano

Nessun dubbio sulle cause della morte. E' overdose

giovedì, 23 settembre 2004

   

di Angelo Corvino

Montecalvo – La comunità è sgomenta per la morte di Giovanni Di Stefano. L’uomo era molto conosciuto in paese ed era amico di tutti. Intanto si moltiplicano i commenti e le reazioni sulla questione droga a Montecalvo. Il dibattito è aperto. Le istituzioni hanno dichiarato di sentire la necessità di porre in essere misure adatte a fronteggiare quella che sembra prendere la forma di una vera e propria piaga per la piccola comunità dell’Ufita. Due morti nel giro di un anno sono un tributo troppo alto per un paese che a stento raggiunge i 4.000 abitanti. La situazione è grave e va affrontata al più presto possibile. Questa è opinione diffusa. Non c’è tempo da perdere. Le istituzioni ed i cittadini devono agire in sintonia prima che altre giovani vite vadano perdute per causa della "brown". Adeguate misure di prevenzione tra i giovani ed assistenza a chi nel tunnel della droga c’è già, queste le due priorità per arginare un fenomeno in crescita che rischia di assumere la fisionomia di un’ecatombe. Intanto arrivano le prime risposte concrete. Il gruppo politico della Campana che aveva parlato del problema durante la campagna elettorale ha deciso di rinunciare alla festa in programmazione per il prossimo agosto. I 20.000 Euro che erano stati destinati alla manifestazione saranno utilizzati per porre in atto iniziative per la prevenzione dalla tossicodipendenza e per iniziative di aiuto ai giovani che vivono nel tunnel dell’eroina perché ritornino alla vita. Non si esclude la possibilità di creare una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Inutile fare la caccia alle streghe o ai fantasmi cercando responsabili di situazioni dovute alle cecità di chi doveva accorgersi e provvedere. Intanto ieri pomeriggio il medico legale Oto Macchione presso l’obitorio dell’ospedale di Ariano Irpino ha effettuato l’esame autoptico sul corpo di Giovanni De Stefano. L’esame ha confermato il verdetto dell’esame esterno. La morte è sopraggiunta per edema polmonare. Tipico segno di decesso per uso di droga. Secondo il medico legale si tratterebbe di una partita di eroina con elevato grado di purezza o di un "buco" ravvicinato. Per capire con certezza quale sostanza abbia ucciso il giovane bisognerà aspettare l’esame tossicologico. Solo allora si saprà se De Stefano è morto per una overdose o per una dose tagliata male. I funerali, con ogni probabilità, si svolgeranno nel pomeriggio di oggi presso la chiesa di San Bartolomeo. Non è difficile immaginare che alla cerimonia funebre parteciperanno centinaia di persone. Intanto migliorano e non destano preoccupazione le condizioni fisiche dell’altro giovane coinvolto nella vicenda che resta in ospedale sotto osservazione. Continuano anche le indagini. Gli inquirenti avrebbero individuato anche gli altri due giovani che erano in compagnia di De Stefano nella notte fatale. Dai loro interrogatori potrebbero venire fuori ulteriori elementi utili alle indagini per capire la provenienza della partita di droga che ha ucciso Giovanni De Stefano.

Il luogo del ritrovamento    

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