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Il cadavere di ignalzi poco dopo il ritrovamento

Le indagini continuano a 360 gradi. Non si esclude nessuna pista

Oggi l'autopsia sul corpo di Ignelzi

Si scava nelle ultime ore di vita dell'uomo alla ricerca di elementi utili

giovedì, 23 settembre 2004

 

di Angelo Corvino

Casalbore – La piccola comunità è sgomenta. Nessuno credeva che Antonio Ignelzi fosse morto. Tutti speravano che si fosse allontanato da casa volontariamente. La notizia della morte ha lasciato un vuoto in una comunità dove ci si conosce un po’ tutti. Alle 15.00 di giovedì 22 aprile sul corpo dell’uomo verrà eseguito l’esame autoptico per stabilire le cause della morte e l’ora esatta. Le indagini, intanto, proseguono a trecentosessanta gradi. Tutte le piste sono battute. Alcuni amici riferiscono che l’uomo negli ultimi tempi era depresso. Altri parlano dell’incapacità della vittima di fare ragionamenti sensati. Era in uno stato confusionale. C’era qualcosa nella sua vita che non andava. Ma cosa? Si cercano le motivazioni e si cerca di capire se questa condizione lo abbia indotto ad un insano gesto. Ma non sono escluse anche altre piste. Potrebbe anche non trattarsi di un suicidio. Elementi in questa direzione potrebbe fornirli l’autopsia di oggi pomeriggio. Resta da stabilire se l’uomo è morto per asfissia o per annegamento. Insomma c’è da capire se quando è finito in acqua era vivo o morto. Ad un primo esame superficiale sembra che il corpo non presenti segni di violenza, non ci sarebbero tumefazioni, ne segni di colpi di arma da fuoco o di arma bianca. Nessun segnale evidente di colluttazione. Il collo non presenterebbe segni di strangolamento. Di per sé, questo non significa nulla, infatti l’uomo, che non sapeva nuotare, nel lago potrebbe essere stato spinto e questo certo non risulta dall’esame autoptico ma può risultare della indagini. I carabinieri della stazione di Montecalvo, guidati dal maresciallo Vincenzo Vernucci, anche nella giornata di ieri hanno ascoltato persone in grado di fornire elementi utili. Si tenta di ricostruire le ultime ore di vita di Ignalzi, si cercano le persone con cui ha avuto contatti. Si cerca di capire se ci sono persone che avrebbero voluto la morte dell’uomo. Insomma tutto è ancora da chiarire, anche se allo stato attuale si propende per la pista del suicidio. I famigliari sono distrutti e chiusi nel silenzio. Per loro la morte del congiunto è stato un fulmine a ciel sereno. D’improvviso la loro vita è cambiata.

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