Giovanni Beatrice

      

        

 

 

22 novembre 2001

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Nella piccola comunità di Montecalvo Giovanni Beatrice è molto conosciuto. Molti sono pronti a giurare che si tratta di una persona socievole e mite, altri, invece, lamentano la sua vocazione verso il furto.  Si tratta di un personaggio controverso e forse dalla doppia personalità. La sua vita è stato tutto un alternarsi di storie d’amore impossibili e guai giudiziari. All’età di 17 anni emigra in Svizzera dove, dopo qualche mese, inizia una convivenza con una  donna Portoghese di qualche anno più vecchia di lui. Dalla relazione nascono tre figli che attualmente vivono con la madre. Il legame con la donna portoghese dura poco e quando la coppia si separa il Beatrice sottrae i bambini alla madre e fugge in Italia. Dopo alterne vicende, alla fine degli anni ’80, i bambini tornano a casa, mentre il Beatrice rimane in Italia e si stabilisce presso un Hotel di Ariano Irpino. Qui vive alla giornata, poi, all’inizio degli anni ’90, si trasferisce a Montecalvo Irpino dove risiede l’anziana madre separata dal padre e convivente con un altro uomo. A Montecalvo il Beatrice conosce una donna di nome Angela, già sposata e con due figlie. Tra i due nasce una storia e lei si separa dal convivente per intraprendere una convivenza con il Beatrice dal quale, nel frattempo, ha avuto un figlio. Passano pochi mesi, mentre il Beatrice lavora a Bologna, le autorità giudiziarie tolgono alla coppia di fatto la patria potestà, pare che i bambini fossero costretti a visionare, in compagnia della madre e di alcuni amici di famiglia, del materiale pornografico. A quel punto la storia finisce e lei va a vivere con un altro uomo.  Il Beatrice, invece, resta a Montecalvo e si arrangia con diversi lavori, intanto continua a reclamare la potestà sui figli e l’amore verso Angela tant’è che nel 1997 diffonde, in paese e nel circondario, la voce che l’8 di marzo avrebbe partecipato alla trasmissione “Sranamore” di Alberto Castagna per una riappacificazione con la sua ex convivente. Migliaia di persone si radunano ed attendono invano presso una pizzeria del luogo. La notizia si rivela infondata. Nel ’98 il Beatrice fa di nuovo parlare di sé quando viene accusato dell’omicidio di Virginia La Vigna una signora che abitava nel centro storico, è il 20 Agosto. Dopo qualche giorno viene arrestato e accompagnato presso la casa circondariale di Ariano Irpino. Alla fine del processo verrà assolto per insufficienza di prove. Lo Stato italiano dopo la sentenza di assoluzione ha risarcito il Beatrice per i danni morali e materiali. Beatrice torna in libertà e ricompare per le strade di Montecalvo. Nei bar e per le strade non perde occasione di raccontare la sua storia e la voglia di rifarsi una famiglia. All’inizio del 2000 conosce una ragazza disabile dell’interland di Avellino con la quale intraprende una relazione. I due per qualche mese vivono a Montecalvo, poi si trasferiscono ad Avellino, perché alla donna è stata assegnata una casa popolare. Di tanto in tanto il Beatrice, in compagnia della donna, ritorna a Montecalvo e frequenta Giudo D’Addona e la sua anziana convivente, Beatrice Iorio, spesso faceva visita agli amici presso la dimora di lui in rione Trappeto. A natale del 2000 l’anziana signora viene travata morta nella sua abitazione del rione Serra. In un primo momento dell’omicidio viene accusato il convivente che poi viene scagionato. I Carabinieri del locale comando fanno una serie di interrogatori a tappeto e rispunta fuori il nome di Beatrice che la notte dell’omicidio sarebbe stato visto aggirasi per le strade del Trappeto. Non ci sono prove del suo coinvolgimento nella vicenda e rimane in libertà. Intanto, di tanto in tanto, continua a ritornare a Montecalvo. In una delle sue visite si rende protagonista di una lite con la convivente. La cosa non ha un seguito e i due continuano a vivere insieme. Si è costituito presso la questura di Avellino  accusandosi degli omicidi.